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Dell’altra pessima mummy lit

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Mummy lit

Tre di notte. “Mamma! Il cuscino è bagnato”.

Tutte le mamme sanno che, tanto è comodo al mattino poter semplicemente tirare un piumone invece di dover rifare un letto tradizionale, quanto è praticamente impossibile riuscire a cambiare un piumone sporco di vomito in piena notte col cervello impastato di sonno e un papà accanto che non trova di meglio da fare che giocare all’esorcista. Non parliamo poi del riuscire a riaddormentarsi tranquillamente quando per tutti i neuroni mammeschi è ormai scattato l’interruttore “allarme rosso” con il conseguente rilascio adrenalinico.

Otto del mattino. L’amabile vocina dell’amabile creaturina cinguetta contenta “Mammina cara (lo so, un po’ vintage, ma vero!) grazie di avermi curato così bene questa notte!”.

E allora dimentico occhiaie e mal di testa e trascorro, felice ed appagata, il resto di quella che si annunciava come una splendida giornata di sole, chiusa in casa a tentare di smacchiare lenzuolini, fare una lavatrice dietro l’altra, stendere ovunque cuscini e coprimaterassi e a leggere le storie della Lumaca Laura col sottofondo di aerosol.

Questa si che è vita da mamma!

Is This Mummy-Lit?

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Mothers

Sembra proprio inevitabile. Arriva sempre il momento – intorno ai 35-40, piu’ o meno dopo un primo figlio – in cui affermate professioniste, giornaliste o donne di spettacolo smettono di occuparsi di economia, diritti, cronaca, politica, alimentazione, calcio, persino di sesso, e si buttano anima e corpo nella mummy literature!

Dimentiche di qualsiasi altro argomento abbiano più o meno brillantemente affrontato in passato, la loro unica missione sembra essere il descrivere, ad altre mamme come loro, le gioie e i dolori della vita familiare.

E allora ecco le peripezie della mamma che corre in riunione con la camicetta “condita” di marmellata; ecco a noi il ritratto della mamma lobotomizzata davanti al pc dell’ufficio dopo una notte insonne; ecco il racconto dettagliato di quella volta in cui il marito/compagno ha accompagnato la figlia a danza facendole indossare i collant gialli del vestito di carnevale.

Sembra proprio inevitabile… Ecco quindi anche il mio personale contributo al genere:

“Pomeriggio. Ieri.  Dopo essere stata ripresa dalla maestra d’asilo per non aver saputo fare a mia figlia Ada una coda che tenesse per tutto il giorno, torno a casa merendando Ada lungo il tragitto con banana prontamente tratta dalla borsetta. Un poco di Pimpa, Armando e coniglietti e mi accorgo che fuori è già buio! Rapida mi fiondo nel multitasking mammesco delle sei e mezza di sera: bagnetto (vuole indossare gli occhialini della piscina. dove li ho messi?), arrosto in forno, lavapiatti da svuotare, nel frattempo avevo iniziato anche a stirare (non spreco il ferro già caldo e quindi cerco di continuare), degli eccitati “mamma, guarda” sopraggiungono dal bagno mentre il pensiero è sintonizzato su quale contorno proporre (insalata pre-lavata o piselli surgelati? cerco di ricordare che cosa avevo letto al mattino sul menu appeso a scuola…), il gatto miagola davanti al forno e… all’improvviso salta la luce (dimenticavo di aver programmato la lavatrice)…

Adesso scegliete voi il finale:

  1. una mamma sull’orlo di una crisi di nervi mette insieme i pezzi del puzzle alla bell’e meglio e quando il marito torna a casa, dopo le otto, e trova bimba lavata, profumata e pigiamata e arrosto fumante in tavola, chiede con un bel sorriso ingenuo e disarmante “e le patatine?”…

  2. la mamma è in effetti sull’orlo di una crisi di nervi (complice una devastante sindrome premestruale) e sta per dare i numeri quando, mezz’ora prima del solito, rientra il marito con un sorriso trionfante e un mazzo di tulipani gialli in mano. Dice “Auguri per il nostro compimese, amore” e poi “Lascia, asciugo io i capelli a Ada”. L’arrosto risulta tenero e cotto al punto giusto e la mamma riceve i complimenti di tutti. Viene aperta per l’occasione una bottiglia di rosso frizzante del Salento, Ada divora anche l’insalata e la serata termina con il papà che con la sua bella voce legge un capitolo di “Gelsomino nel paese dei bugiardi”, mentre la mamma riesce così a finire di stirare.

Non ci crederete, ma il 2. è proprio quello che è successo a me ieri!”

… Inutile… la mia vita non è proprio tagliata per poter fare della buona mummy-lit!

Torta di zucca

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My Daughter's Nightmare!

Questa ricetta non ha bisogno di commenti!

Ingredienti:

12 amaretti sbriciolati

150 g di zucca cotta e passata (anche quella già cotta e surgelata a dadini)

2 uova

225 g di farina

200 g di zucchero

100 g di burro ammorbidito

1/2 bicchiere di latte

1 bustina di lievito per dolci

buccia tritata di limone

  • Lavorare burro e zucchero fino ad ottenere un composto cremoso.
  • Incorporarvi le uova e mescolare molto a lungo.
  • Aggiungere tutti gli altri ingredienti sempre mescolando.
  • Versare in una tortiera imburrata e cuocere in forno caldo a 180° C per circa 35-40 minuti.
  • Sfornare e lasciar intiepidire.
  • Per il tocco finale: cospargere di zucchero a velo utilizzando una mascherina di carta ritagliata a forma di grande zucca (possibile contributo bambinesco!!!).